TRACCE d'esperienza dei partecipanti
ai
The Meeting Point - Under the Roof SITE SPECIFIC PERFORMANCE LAB
presso SpazioA a Sesto San Giovanni (MI)


Ciclo di formazione sull’arte dell’Improvvisazione interdisicplinare con Marcella Fanzaga.
Aperto ad attori, musicisti, danzatori, artisti visivi, cantanti, curiosi e disposti a mettersi in gioco.
"Mi è piaciuto soprattutto lavorare creando uno spazio neutro dentro un luogo dell'intrattenimento.
Allenarsi alla concentrazione, applicarsi al corpo, senza distrazioni, come una forma di meditazione...
Rimanere svuotati in mezzo al rumore, andare lenti in mezzo alla velocità". E.L.

"Una trama sottile si traccia nel mio spazio, quello che sono in grado di agire, quando si fa gioco il dare e il prendere, ogni movimento lo ascolto, ma non come un eco, o come un rumore in una casa disabitata, non come si guarda dal balcone, o quando ci si aspetta un sorriso che non arriva, no, tutto è appartenenza, anche quegli sconosciuti che mi danzano intorno senza sapere chi io sia, sono miei, fanno parte della mia esistenza con la stessa importanza di un nuovo giorno, di un frammento di storia, di un folle presagio. Nessuno nella danza ha meno di un altro, siamo tutti uguali, volti a sentire la nostra misteriosa e inconfondibile rinascita arrivare. Perchè si gioca sul filo del Tempo, e la danza credo che sia un mezzo per tessere una trama oltre i parametri di temporalità, perchè il tempo che passa non passa per tutti allo stesso modo, e i fili si intrecciano in maniera tale che l'esistere possa slittare per così dire oltre questi confini. Tutto questo ci può essere utile a vedere meglio, a diventare più saggi e allegri". V.B.

"L'esperienza della performance mi ha permesso di lavorare sull'ascolto, di confermare che non si finisce mai di maturare questo aspetto
così vivo e imprevedibile.
Davvero arricchente lavorare con un musicista dal vivo e poter esprimersi (o cercare di farlo!)
con la MULTIDISCIPLINARIETà: movimento, voce, musica, arti visive!" C.C.

"Ricordo la nostra serata a Sesto come un quadro a tre. Tre figure nello spazio, che si stimolavano e danzavano; poi, caparbie come muli, lasciavano una traccia colorata.
Eppure mi hai fatto sentire la danza come una materia fluida, che nasce da un principio potente e impercettibile". G.A.


"Improvvisare è respirare lentamente,
entrare nello spazio per uscirne con la coerenza di gesti essenziali.
Gesti scarni e tempistiche d'azione che non possono essere pre-viste ma
“vis-su-te” nell'attimo del loro accadere.
Improvvisare è fare esercizio di parsimonia di gesti, pause, dialoghi silenziosi, collocazione nello spazio.
Per improvvisare “non ci vuole nulla” di tutto ciò che sappiamo fare.
Il fascino di improvvisare in un luogo pubblico, in un bar con clienti che diventano pubblico, è poter reinventare il modo di stare in quello specifico spazio, che nasce con altri scopi e funzioni.
La cosa più difficile è rendere credibile la propria presenza così insolita...". E.T.

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