punto di confine...la danza dell'ascolto

laboratorio di danza butoh e improvvisazione

di e con
MARCELLA FANZAGA


Sabato 17 e Domenica 18 luglio



Nell’ascolto del corpo, nel respiro, nella semplicità e purezza dei gesti vi è l’essenza della danza; una danza non appariscente, un ponte tra un mondo interiore, con i suoi paesaggi di ricordi e fantasie, ed un mondo esteriore, spesso caotico e troppo rumoroso per coglierne la sensibile espressione.
All’oggi, difatti, è sempre più faticoso rimanere in silenzio, tutto è suono, rumore, movimento perpetuo che non riesce mai a trovare un momento di attesa, di sosta; tutto si succede sempre più velocemente e superficialmente abituando il corpo (e la mente) a rientrare in automatismi sempre più raffinati e sempre meno coscienti.
Il Butoh può aprire una finestra su un mondo altro, intimo, fatto di ascolto, immobilità, attesa, silenzio, ma non solo, in cui il corpo è nudo, spoglio di tecniche e sovrastrutture; un ascolto ed un silenzio che non sempre portano il corpo a seguire vie fisiologiche e “naturali” nel movimento e nella danza, ma spesso lo “squarciano” nella scoperta di paesaggi interiori e stati non abituali.

Ogni incontro sarà suddiviso in due parti:
Una prima parte di training fisico
Una seconda parte di tecnica e danza su immagini e ricerca attorno alla “motivazione
e necessità dell’atto”









Questo laboratorio si svolgerà in parte in aula in parte in ambiente acquatico.





Il laboratorio è aperto a tutti, danzatori, attori, musicisti, ed è particolarmente indicato per operatori sociali, educatori, insegnanti, psicologi e pedagogisti in quanto facilita l’entrare in contatto creativo con il sé profondo fornendo un supporto sia per l’atto performativo sia per la relazione educativa e/o terapeutica.


Sede del laboratorio: Associazione PuntoUno – Via Martinetti 28, Milano – (zona S.Siro) e Piscina Lampugnano – Via Lampugnano 76
Giorni: Sabato 17 e domenica 18 luglio
Orari: Sabato dalle 10.00 alle 14.00
Domenica dalle 10.00 alle 15.30
Costo: € 100,00 (tessera associativa comprensiva di assicurazione ed ingresso in piscina inclusi)


Per partecipare è necessaria la prenotazione

telefonando allo 02-48752847
Inviando e-mail a : associazionepuntouno@gmail.com


ORGANIZZAZIONE
Associazione PuntoUno
Pedagogia del Teatro, delle Arti e del Benessere Psicofisico
Via Martinetti, 28 Milano
www.associazionepuntouno.net



“Potrà sorprendere se dico che il Butoh potrebbe essere ben addormentato nel vostro corpo.
Il mio lavoro è di scoprire modi per risvegliare quel Butoh, quella vita.
Devo sottolineare che sebbene il Butoh possa essere addormentato in ognuno, può non essere accessibile a tutti.
Se si può danzare il Butoh o no dipende se il corpo racchiude il desiderio, il rimpianto, il piacere e l’interesse per la vita, unitamente ad esperienze di vita e memorie (le abitudini del corpo sono un tipo di memoria).
Inoltre, essendo il Butoh una forma di espressione, occorre essere in grado di preparare questa espressione ed esserne responsabili.
Non mi interessano coloro che vedono il Butoh come una sorta di spettacolo esotico di strani movimenti e gesti bizzarri e che studiano il Butoh con l’idea di imparare la maniera manuale, in quanto il Butoh è un ineffabile tipo di comportamento prodotto dal corpo stesso.
Non possiede né nome né forma.
Ignorare ciò che è già nel corpo ed occuparsi di aspetti esteriori del corpo è equivalente a sfruttare il corpo come mezzo di espressione.
Questo è molto lontano dallo spirito del Butoh.
Coloro che aspetto sono le persone ordinarie, le persone che possono condividere la gioia e la sofferenza del vivere.
Non aspetto i fanatici del Butoh, che bramano il Butoh come originalità, né i rigorosi danzatori professionisti, il cui orgoglio è appeso al filo della tecnica convenzionale”.
Masaki Iwana – 2 Febbraio 1995

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